La mia storia
“Mamma, quella signora è troppo grassa per il sedile!”
Era stata una giornata pesante. Avevo male ai piedi perché ero stata costretta a restare in piedi a lungo sul lavoro ed ero contenta di potermi finalmente sedere sul treno lungo il tragitto verso casa. Il treno sarebbe arrivato dopo 12 minuti (troppo tempo per le mie gambe doloranti), per cui ho iniziato a cercare un posto a sedere lungo la banchina mentre attendevo al binario. C’era un posto libero accanto a un bambino e sua madre. Appena mi sono seduta, ho improvvisamente notato che il bracciolo mi si conficcava nell'anca.
“Mamma, quella signora è troppo grassa per il sedile!”, ho sentito dire alla mia destra. Il bambino ha iniziato a ridacchiare.
Lei non può immaginare come mi sono sentita in quel momento. Avrei voluto sprofondare. La madre del bambino ha tentato di salvare la situazione e mi ha guardata con compassione, ma il danno ormai era fatto. Mi sono venute le lacrime agli occhi, perché sapevo che stava dicendo la verità.
Salve, mi chiamo Daniela Morelli e in questo articolo vorrei raccontarvi come questo episodio imbarazzante è diventato il momento chiave che mi ha spinta ad affrontare il mio problema di sovrappeso e a migliorare la mia salute e la qualità della mia vita.
Anche se in quell’istante avrei voluto solo sprofondare, quell’episodio mi ha aiutata a cambiare per sempre la mia vita e a ritrovare la mia salute e la mia gioia di vivere. Non mi sono mai sentita così bene da 15 anni a questa parte e posso affermare senza sensi di colpa che lo si nota anche esteriormente.
Vorrei condividere con voi la mia esperienza personale, di come ho finalmente imparato a tenere sotto controllo una volta per tutte i costanti attacchi di fame che mi impedivano di essere me stessa.
Perché alcune persone ingrassano subito, mentre altre possono mangiare ciò che vogliono
Fin da quando ero piccola era per me un mistero il fatto che la mia amica Nadia potesse mangiarsi tutte le sere cioccolatini e un sacchetto intero di patatine mentre guardava un film, mentre io ingrassavo già alla sola vista dei dolci. Lei non faceva mai sport, eppure era magra come un grissino.
Ora lei ha 43 anni ed è tuttora in piena forma, mentre io sono ingrassata sulle cosce e, anno dopo anno, ho accumulato grossi rotoli di ciccia sulla pancia e sui fianchi. E questo non perché fossi pigra o non abbia fatto nulla al riguardo. Penso, infatti, di averle davvero provate tutte.
Ho sperimentato ogni nuova dieta alla moda, ho contato le calorie, ingurgitato beveroni e mi sono perfino torturata con la terapia del digiuno! Dopo l’effetto di breve durata di perdere qualche centinaio di grammi, ne recuperavo poi il doppio.
Era davvero ingiusto. Perché non potevo avere anch’io un fisico come quello di Nadia? Sì, lei aveva un’ottima genetica – nella mia famiglia, però, io ero l’unica a dover lottare costantemente con la bilancia.
Per anni, per me, è stato un disastro dopo l’altro e ho sentito di tante altre persone a cui è successa la stessa cosa: provavo ogni nuova dieta di tendenza di cui venivo a conoscenza. Nei primi giorni ero molto motivata. Mi concentravo interamente sulla dieta e rinunciavo perfino a incontri con amici e familiari perché, a causa delle limitazioni che le diete mi imponevano, era pressoché impossibile avere una vita sociale.
Orari dei pasti fissi, solo ingredienti speciali, spesso anche senza zucchero. Questo non era conciliabile con le abitudini degli altri e perciò, con il tempo, finivo anche per trascurare un sacco di miei contatti. Dopo alcuni giorni di dieta la motivazione calava e iniziavano gli attacchi di fame. Spesso avevo attacchi di fame talmente acuti da non riuscire più a frenarmi.
Come può immaginare, a distanza di poco tempo, non solo recuperavo i chili persi, ma addirittura la bilancia indicava un peso superiore a quello che segnava all’inizio della dieta! Questo è il famoso effetto yo-yo con cui ho lottato per anni. Per non parlare della frustrazione, che aumentava sempre di più dopo ogni dieta fallita.
Ma, per fortuna, ho trovato una via d’uscita da questo circolo vizioso.
Certificato Keton AktivDopo quell’esperienza imbarazzante mi sono ripromessa di cercare finalmente una soluzione al mio problema di sovrappeso
Torniamo al momento sulla banchina del treno, in cui la mia vita è cambiata per sempre. Sono passati sei mesi da allora. La mia auto era in officina, per cui avevo usato i mezzi di trasporto pubblici. Normalmente evitavo di viaggiare in treno: gli sguardi degli altri passeggeri mi facevano troppo soffrire.
Durante il tragitto verso casa ero talmente stanca da non voler restare in piedi nemmeno un secondo di più. Ed è stato allora che mi sono accorta che la mia circonferenza era troppo larga per il sedile.
“Mamma, quella signora è troppo grassa per il sedile!”, urlava il bambino a sua madre.
Non sapeva cosa avesse scatenato dentro di me. E la cosa peggiore è che aveva ragione. Ero troppo grassa. Tutti i miei sforzi di perdere peso erano stati vani e io ingrassavo sempre di più. Dopo essermi vergognata e aver desiderato solo di sprofondare, ho giurato a me stessa che avrei trovato un modo per perdere finalmente peso e mantenerlo.
Quel fine settimana ho incontrato Nadia in città e le ho raccontato dell’episodio imbarazzante che mi era capitato di recente. Lei è stata molto comprensiva e mi ha confortata come meglio poteva.
Poi mi ha raccontato di una conferenza di un professore a cui intendeva assistere insieme a un'amica che da anni lottava con i chili di troppo. La conferenza affrontava una questione scientifica: perché alcune persone possono mangiare di tutto senza ingrassare e che collegamento esiste con il cosiddetto microbiota intestinale.
Un argomento interessante, di cui finora non avevo mai sentito parlare. Sono rimasta colpita e avrei voluto partecipare anch’io, ma i posti erano già esauriti.
In che modo un solo organo influisce sull’intero organismo e può inoltre decidere chi è magro e chi è grasso
Tre settimane dopo ho incontrato di nuovo Nadia. Ero curiosa di sapere come fosse andata la conferenza. Mi ha spiegato che, con il termine “microbiota intestinale”, si indica la gigantesca comunità di batteri che popolano il nostro intestino, che sono fondamentalmente responsabili della nostra salute. Il tema è talmente vasto che ogni anno vengono pubblicati più di 20.000 testi scientifici sull’argomento.
I ricercatori si chiedevano se il fatto che alcune persone non ingrassino praticamente mai, mentre altre, come me, non riescano a sbarazzarsi dei chili di troppo potesse dipendere dalla diversa composizione del microbiota, ovvero dei batteri che popolano il nostro intestino.
L’ex ricercatore di Harvard e oggi professore presso l’Università della California, Peter J. Turnbaugh, ha analizzato, ad esempio, nell’ambito di uno studio, il microbiota di coppie di fratelli gemelli, di cui uno magro, mentre l’altro in sovrappeso.1
È emerso che i partecipanti allo studio in sovrappeso (non imparentati tra loro) avevano caratteristiche in comune, che li distinguevano addirittura dai rispettivi gemelli magri: i partecipanti in sovrappeso presentavano una varietà ridotta e una composizione alterata dei batteri intestinali.
La scoperta che ne derivava era che il microbiota, soprattutto una ridotta varietà di batteri intestinali, e il sovrappeso sono strettamente collegati tra loro!
Nadine proseguiva a raccontarmi. Per verificare se un microbiota alterato possa effettivamente causare anche una variazione del peso, si potrebbe perciò “riprogrammare il proprio corpo come magro” tramite un altro microbiota. Turnbaugh ha condotto perciò un altro esperimento sui topi.
A un gruppo di topi è stato impiantato il microbiota ricavato dall’intestino di topi magri, mentre all’altro gruppo quello prelevato da topi in sovrappeso. Entrambi i gruppi hanno poi ricevuto esattamente lo stesso alimento, in modo che le eventuali variazioni del peso non potessero avere a che fare con l’alimentazione.
Ciò che è emerso era davvero affascinante: i topi che avevano ricevuto il microbiota di topi in sovrappeso ingrassavano di più rispetto al gruppo che aveva ricevuto il microbiota di topi magri. E questo anche se avevano assunto esattamente la stessa quantità di alimenti. Questo effetto è stato replicato in un altro studio, in cui si è proceduto a impiantare nei topi il microbiota di gemelli umani, uno dei quali magro e l'altro in sovrappeso.
Il risultato: il gruppo di topi che aveva ricevuto il microbiota del gemello umano in sovrappeso registrava un aumento di peso nettamente superiore rispetto al gruppo che aveva ricevuto il microbiota dei gemelli magri.
Ero sbalordita. Pazzesco ciò che avevo saputo da Nadia!
Il microbiota intestinale ha perciò un’influenza decisiva sul modo in cui metabolizziamo i cibi e sul fatto che siamo o restiamo in sovrappeso oppure no.
Nadine, perciò, era da sempre magra, perché aveva il “corretto” numero e la “corretta” varietà di batteri “importanti” nell’intestino, mentre i miei erano ridotti, motivo per cui ero sempre costretta a lottare con il peso. Come potevo, a questo punto, avere accesso anch’io a un “super-microbiota”?
Mi si è acceso un barlume di speranza. Forse esisteva davvero una soluzione alla mia continua lotta con i chili superflui! Mentre ero a casa, ho iniziato a fare ricerche e chi mi conosce sa che non mi do mai per vinta quando mi appassiono a qualcosa. Questa “riprogrammazione corporea magra” tramite un altro microbiota intestinale suonava stranamente bene. Magari esisteva una remota possibilità di trasferirlo anche alle persone.
Ho letto sempre più a fondo i documenti scientifici. Durante la mia ricerca, ho scoperto che il concetto di trasferimento del microbiota intestinale, così come era stato effettuato nei topi dello studio, esiste anche per gli esseri umani. In questo metodo, noto come “trapianto fecale”, le feci di un donatore sano vengono depurate e poi assunte sotto forma di capsule dal destinatario del trapianto.
Talvolta, occorreva però purtroppo ingerire più di 30 capsule al giorno. Inoltre, ho letto che la procedura era ancora in fase sperimentale e, a causa dei problemi di sicurezza, è tuttora controversa. Infine, devo ammettere che non ero del tutto a mio agio con l'idea di assumere le feci di un’altra persona.
Esisteva un’altra possibilità?
Ho continuato a fare ricerche sul modo in cui il mio microbiota intestinale potesse cambiare per perdere finalmente peso
L’argomento non mi dava pace, anzi mi toglieva pure il sonno. Al mattino presto mi rimettevo al PC e ricominciavo di nuovo a cercare.
Addentrandomi sempre di più nella materia, all’improvvisto sono rimasta folgorata: un’azienda tedesca aveva messo a punto una sorta di “trapianto fecale artificiale”. L’idea geniale: avevano progettato un prodotto che imitava la varietà di specie batteriche presenti all’interno del nostro intestino.
Un prodotto con una varietà elevata di batteri “buoni” in un dosaggio particolarmente elevato, una sorta di “microbiota ripristinato”. Con mia grande sorpresa, era stato messo a punto da ricercatori tedeschi sulla base dei risultati degli stessi studi che aveva citato il professore nella sua conferenza!
Il marchio, Keton Aktiv, non mi era nuovo. Mio cognato aveva dovuto combattere contro la sindrome del colon irritabile. Il prodotto più conosciuto del marchio, Keton Aktiv PRO, gli era stato allora di grande aiuto.
Il prodotto che faceva al caso mio si chiamava invece Keton Aktiv. Ciò che distingue Keton Aktiv rispetto agli altri prodotti contenenti batteri vivi era l’approccio adottato dai ricercatori di Keton Aktiv. Hanno minuziosamente selezionato ben 53 diversi ceppi batterici, offrendo perciò una varietà molto elevata di batteri rispetto a tutti gli altri preparati reperibili sul mercato, noti ai ricercatori.
L’idea alla base era che un probiotico dovesse possedere una varietà enorme di batteri per consentire un “trapianto fecale artificiale”.
Anche il dosaggio è incredibilmente elevato! Non ho trovato nessun altro prodotto che contenga così tanti miliardi di batteri.
Non potevo crederci. Era troppo bello per essere vero: adattare solo un po’ l’alimentazione, assumere le capsule e perdere già peso? Mi chiedevo se fosse il caso di provare oppure no. Del resto, cosa avevo da perdere, a parte i chili in più?
La speciale selezione dei batteri, l’elevata varietà e l’alto dosaggio del prodotto erano molto convincenti. Inoltre, la conoscente di Nadia aveva già fatto ottime esperienze con Keton Aktiv. Per sicurezza, ho letto anche le numerose recensioni dei clienti sullo shop online di Keton Aktiv: la maggior parte di loro era molto soddisfatta del prodotto e anche quando ho letto le recensioni negative, ho visto che di solito si riferivano solo a problemi di consegna o a scatole di spedizione leggermente ammaccate, ma non al prodotto stesso.
Vittoria A.
"Ottimo prodotto, unico nel suo genere con così tanti ceppi diversi. Anche il confezionamento di ogni singola capsula è ottimale, perché ne garantisce l’isolamento dall’umidità. Lo acquisterò nuovamente."
Francesca F.
"Ho iniziato ad usarlo da poco ma sento già i benefici."
Antonio S.
"Decisamente il miglior prodotto che io abbia mai provato."
Quando poi ho visto che i clienti dello shop online Keton Aktiv beneficiano di una garanzia di rimborso di 30 giorni, i miei ultimi dubbi sono spariti e ho voluto provarlo il prima possibile. Ho perciò deciso di dare una chance a Keton Aktiv e di acquistare la confezione grande da 84 capsule. Poiché il valore del mio ordine era superiore a 50 euro, la spedizione era addirittura gratuita.
L’ordine è arrivato, come indicato nello shop online, dopo pochi giorni direttamente a casa mia. Nello stesso giorno ho assunto la prima capsula e naturalmente non ho sentito nulla. Ma, a distanza di poco tempo, i risultati sono stati strabilianti.
Stavo quasi per abbandonare il mio esperimento coi probiotici quando è successo questo
Ho perciò iniziato la prima settimana con Keton Aktiv e, insieme a essa, il mio nuovo stile di vita. È stato più semplice di quanto pensassi integrare la capsula nella mia nuova routine mattutina: subito dopo essermi alzata, bevevo un bicchiere d’acqua e assumevo una capsula di Keton Aktiv. Grazie alla sua superficie piacevolmente liscia non ho avuto nessuna difficoltà a deglutirla.
Al posto dei panini imbottiti che fino ad allora consumavo in auto lungo il tragitto verso il lavoro, ora mi prendevo il tempo necessario per fare colazione, mi sedevo e mi preparavo i cereali e frutta fresca. Mi piaceva molto e ho notato che anche il mio umore migliorava. Ero speranzosa che questo nuovo approccio portasse i suoi frutti ed ero assolutamente motivata a prestare più attenzione alla mia alimentazione.
Ci sono comunque volute alcune settimane prima che potessi comunicare la mia gioia ai miei cari.
Mia zia festeggiava un compleanno importante e avevamo prenotato un tavolo in un ristorante chic. Per questa occasione speciale volevo apparire particolarmente elegante. Cercando nell’armadio, mi è caduto lo sguardo sull’abito nero, nascosto in un angolo, che non indossavo più da tantissimo tempo, perché mi tirava sulla pancia e sui fianchi. Esitavo a provarlo. Se non mi fosse andato bene, il mio umore sarebbe sprofondato sottoterra.
Negli ultimi giorni, però, avevo notato un cambiamento nel mio corpo: i miei jeans preferiti mi stavano sorprendentemente più larghi. Sulle gambe il tessuto non sembrava più teso fino a scoppiare. E se valesse anche per il vestito nero?
Così mi sono fatta coraggio e l’ho provato e mi stava davvero alla perfezione! Non potete immaginare quanto fossi felice! La mia famiglia si è accorta subito del cambiamento. Mi hanno chiesto come ci ero riuscita e ho raccontato loro delle mie ricerche sul microbiota intestinale, le mie innumerevoli diete e come avevo dato una chance a Keton Aktiv.
È incredibile come sia cambiata la mia vita da allora. Tutta la frustrazione per i miei attacchi di fame e i chili che recuperavo costantemente fanno ormai parte del passato. Mi godo di nuovo la vita, mi piace stare con la gente e viaggiare in treno non mi mette più a disagio perché ora mi sento finalmente bene nel mio corpo.
All’inizio ero scettica sul fatto che questa potesse essere davvero la soluzione, ma ora sono super-felice di aver dato una chance a Keton Aktiv. Ovviamente non sono l’unica a essere entusiasta di questo successo clamoroso: non a caso, Keton Aktiv è sempre esaurito nella mia farmacia. Per questo compro sempre tre confezioni per volta, quando sono disponibili.
Spero che la mia storia possa aiutare anche altre persone come me a smettere di combattere contro i chili superflui e a ritrovare finalmente la gioia di vivere.
Cordiali saluti,
1Turnbaugh, P., Ley, R., Mahowald, M. et al. An obesity-associated gut microbiome with increased capacity for energy harvest. Nature 444, 1027–1031 (2006). https://doi.org/10.1038/nature05414
1. CDC, Adult Obesity Data. 2017, Centers for Disease Control. Retrieved from https://www.cdc.gov/obesity/data/adult.html Jan 31, 2018.
2. Sassi, F. and M. Devaux, OECD Obesity Update. 2012, OECD Health Division. Retrieved from http://www.oecd.org/health/49716427.pdf
3. Connolly, J., T. Romano, and M. Patruno, Selections from current literature: effects of dieting and exercise on resting metabolic rate and implications for weight management. Fam Pract, 1999. 16(2): p. 196-201.
4. Thomas, D.M., T.K. Kyle, and F.C. Stanford, The gap between expectations and reality of exercise-induced weight loss is associated with discouragement. Prev Med, 2015. 81: p. 357-60.
5. Westerterp, K.R., Diet induced thermogenesis. Nutr Metab (Lond), 2004. 1(1): p. 5.
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